Una Nuova Officina a Crotone nella valle dell’Esaro

Siamo Lieti di comunicarvi che la R. L. “Ipazia” all’Oriente di Crotone, nella Valle dell’Esaro è entrata a far parte dell’Ordine Massonico Tradizionale Italiano; la nuova Officina ha acquisito il numero 148 di matricola.

Ipazia, figlia di “Teone d’Alessandria, illustre matematica e rinomata filosofa, famosa per la sua scienza, la sua bellezza e la sua virtù, fu assassinata in circostanze particolarmente ignominiose da oscuri fanatici armati dell’odium theologicum di San Cirillo”.

L’omicidio brutale di Ipazia, s’inquadra nella lotta senza quartiere fra Cirillo e il Prefetto di Alessandria Oreste, desideroso di difendere il proprio potere delle ingerenze, sempre più pesanti, del vescovo che aveva fatto giungere in città numerosi monaci parabolani, dei fanatici che costituivano la sua polizia privata.
La prima vittima di questa faida fu la comunità israelita: le sinagoghe vennero distrutte, come precedentemente era stato fatto con i templi pagani e gli ebrei vennero cacciati. Poi toccò a Ipazia, forse per il desiderio di dare un esempio a chi non si allineava, colpendo un bersaglio emblematico, infatti, la figlia di Teone difendeva a spada tratta la libertà di pensiero, tanto che sembra fosse solita affermare: “difendi il tuo diritto a pensare, perché anche pensare in modo sbagliato è sempre meglio di non pensare”.

Nel 415 d. C. la povera donna fu catturata, picchiata a sangue e torturata in ogni modo; infine, gli furono strappati gli occhi, il suo corpo fu fatto a pezzi e indi bruciato.
Non solo, per infangarne la memoria, si diffuse, in seguito, la fola che ella fosse stata una strega e che avesse con le sue arti magiche irretito il prefetto Oreste. Forse siffatta leggenda, diffusa in ambienti cristiani, traeva origine dal fatto che la filosofa neo-platonica praticasse culti misterici, giacché, oltre all’insegnamento pubblico (demosia) ne avrebbe impartito anche uno privato (idia), con una connotazione esoterica. Secondo Adriana Valerio, tuttavia, il linciaggio d’Ipazia, fu determinato anche dal fatto che fosse donna.

“L’uccisione d’Ipazia – Ella scrive – si colloca su un piano ancora diverso che non va circoscritto alla mera lotta al paganesimo o al nemico di turno da distruggere: manifesta, piuttosto, l’insofferenza per il prestigio culturale di una donna che insegnava in luoghi pubblici – davanti ai templi pagani demoliti dalla nuova religione – per la sua libertà di pensiero e per quella sapienza femminile non disposta a sottomettersi al potere istituzionale maschile”.

Al Maestro Venerabile e ai membri della R. L. “Ipazia” all’Oriente di Crotone, n. 148, nella Valle dell’Esaro, invio un fortissimo, triplice fraterno abbraccio e gli auguri di tutti voi di un proficuo lavoro nell’Ordine Massonico Tradizionale Italiano.