Sorelle Massone – Iniziazione femminile nella storia della Massoneria

Con questo articolo si vuole fornire una attenta analisi del fenomeno dell’iniziazione femminile all’interno della Massoneria; partendo da un rapido resoconto di fatti, per orientarsi in una dimensione iniziatica tanto complessa e combattuta, con l’intento di conoscere più da vicino le Sorelle che, grazie alla loro dedizione e tenacia, hanno aperto la strada all’accettazione della donna, non solo all’interno delle nostre Officine. 

Iside e non Osiride, insegnava agli uomini il modo e i mezzi per diventare immortali … era Lei la sacra mediatrice fra l’umano e il divino, la preparatrice e la guida sicura dell’uomo al vittorioso scontro con la morte”

Risuonano a perenne monito le parole dei cerimoniali di iniziazione massonica, nel momento in cui, si domanda al profano come abbia osato ad ambire al privilegio di entrare a far parte della libera muratoria: “perché sono nato uomo libero e di buoni costumi”, risponde il profano.  E tanto basta a dare inizio ad uno dei maggiori riti iniziatici presenti al mondo, essendo la Massoneria, sorretta da tre principi di cui due sono, per l’appunto l’Uguaglianza e la Libertà.

Tale affermazione basa le sue antiche origini, nelle Costituzioni di Anderson del 1723 a loro volta derivanti dagli antichi Statuti della Massoneria speculativa dei muratori di epoca medioevale. E’seguendo queste antiche supposte proibizioni che, nel 1929, la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, sui “Basic Principles for Grand Lodge Recognition, scriverà: “L’appartenenza alla Massoneria deve essere limitata esclusivamente agli uomini; sono interdette relazioni massoniche di qualsiasi genere, con logge miste e congregazioni che accettano donne come membri”.

Nelle Gilde degli Artigiani, già nel 1268, sui Livre des Metieres di Etienne Bordboileau, troviamo riprova della presenza femminile con la possibilità di una loro elevazione finanche al grado di Maestro.

Gli stessi statuti di Norwich datano questa ammissione al 1375 e del resto questa apertura resta sino allo Statuto di York del 1693, cioè agli albori della Massoneria Speculativa, in cui si diceva testualmente che “Colui o Colei che deve essere fatto Massone pone le mani sul libro (la Bibbia) ed allora le istruzioni sono date”.

Da un lato abbiamo quindi le congreghe degli artigiani che accettavano le donne, dall’altro l’Ordine iniziatico che riteneva che la Massoneria, derivando dai cavalieri, fosse ad uso esclusivamente maschile.  La prima una Massoneria operativa, la seconda speculativa.

Non stupisce quindi la difficoltà che la donna ha avuto ed ancora ha, in alcune Obbedienze, ad essere accettata come Libero Muratore.

Ma la donna ed il Sacro hanno un legame indissolubile sin dalla notte dei tempi, questo aspetto insito nel femminile, la curiosità, la tenacia e l’evoluzione storica, porteranno, come vedremo, all’accettazione di Sorelle all’interno del Tempio massonico.

Nel ‘700, spesso i lavori massonici si tenevano all’interno delle dimore, era quindi abbastanza semplice che qualche membro femminile della famiglia potesse assistervi di nascosto, in questi casi, l’unico modo per ottenere il mantenimento del segreto, era quello di accettare come membro della Loggia la curiosa fanciulla.  Il primo caso documentato di tale accadimento, si fa risalire al 1710, nella contea irlandese di Cork dove la Signorina St. Leger, venne iniziata Sr∴ dal padre nel suo ruolo di Maestro Venerabile.  A lei seguì, con la stessa finalità, l’iniziazione della DuchessaElisabeth Aldworth nel 1744 (Gran Loggia d’Irlanda) e di diverse altre “donne curiose”.

Proprio questo sarà il titolo dato ad una ben nota Opera goldoniana che mette in scena, ben mimetizzati, i lavori di una Loggia massonica. I personaggi femminili, Rosaura, Eleonora e Corallina, riescono a convincere il servo Brighella a farle assistere di nascosto, alle riunioni segrete dei mariti.  Un chiaro esempio del pensiero settecentesco dei Fr ∴ massoni della Penisola, nei confronti dell’ammissione femminile all’interno delle Logge; pettegole e superficiali, questo è il ritratto che ne uscirà dal testo.  Del resto per Casanova la donna era un trastullo e per l’illuminato Rousseau, avevano in fieri una limitatezza mentale, dovevano quindi essere educate per accondiscendere l’uomo… i sopra citati, furono tutti uomini liberi, Fr∴massoni.

Sempre all’interno dell’opera vengono inseriti riferimenti alla Bolla di Clemente XII, che nel 1745imponeva la chiusura, per la sua promiscuità sociale e religiosa, a Firenze, di una Loggia fondata da alcuni nobili inglesi, tra cui Fox (padre del Duca di Holland) ed alcuni intellettuali italiani tra cui A. Cocchi, A. Nicolini, T. Crudeli, frequentata da varie dame e da madame Suarez, noto travestito dell’epoca (fatto realmente accaduto).

Siamo nel 1751, il Gran Maestro dei Paesi Bassi Juste Gerard, barone di Wassenaer, firma la “Livre Constitution”, aprendo una Loggia anche alle donne.  I lavori verranno celebrati su di un cerimoniale che riprenderà l’uso di una ritualità maggiormente mistica, per renderli ugualmente fruibili ad entrambi i sessi.

Nel 1774 nel corso del “Convent” del Grand Orient de France, vengono fondate le cosiddette“Logge Femminili di Adozione: i lavori si basavano su rituali differenti come differenti sono i sessi.  Le Sorelle che venivano ammesse ai lavori con ruoli secondari e subalterni, aprivano i lavori dopo la chiusura di quelli dei Fratelli e la Maestra Venerabile era, durante la cerimonia, controllata dal suo corrispondente maschile.

Non quindi sbagliando il Barone Tschoudy, le appellava come “aimable bagatelle”, mentre il Le Forestier attribuiva a queste Logge un ruolo appellava androgene ed erotiche.

Malgrado ciò, alcune di queste Logge gettarono le basi dell’accettazione femminile nella Massoneria: “La Candeur” presieduta dalla Duchessa di Bourban (insignita della carica di Gran Maestra) e le “Neuf Soeurs che aveva come Maestra venerabile madam Helvétiusche e lavorava con un rituale scritto da Lalande a carattere filosofico, ed infine il “Contratto Sociale” retta dalla Principessa di Lamballe”.

Il 10 Giugno del 1776, ad opera del Grande Oriente di Francia, dietro proposta di Bacon de La Chevalerie e del Maresciallo Montmorency – Luxemburg, Grande Oratore, le Officine di Adozione, vengono riconosciute ufficialmente, 

Queste Logge che vedevano come Sr\per la gran parte, mogli e sorelle di Massoni, si sviluppavano su quattro gradi iniziatici: Apprendista, Compagna, Maestra e Maestra Perfetta ma erano dirette da un Fratello. Saranno queste le basi per quella che diventerà parecchi decenni dopo, la Gran Loggia Femminile di Francia.  Ma i tempi sono ancora lontani tanto che il tentativo del Maestro Venerabile Fillon verso la fine del 1700, di fondare Logge femminili, porterà ad una rivalsa nei suoi confronti ad opera della Gran Loggia.

La costituzione del primo Ordine con presenza femminile viene fatta risalire, a Vienna nell’anno 1738, ed attribuita al Duca Clemente di Baviera.  Da li si espanderà in tutta Europa, particolarmente in Germania, Gran Bretagna, Olanda, Francia.  I Lavori verranno condotti da due Maestri Venerabili un Fr∴ ed una Sr∴, denominati Grandi Mopse come tutte le luci del tempio, i lavori venivano condotti in alternanza per sei mesi ognuno.

Mopse diventerà successivamente un termine adottato per la massoneria femminile.

In Italia i primi movimenti accertati si fanno risalire al 1785 a Vicenza ad opera della RL “I veri Amici” fondatrice, tra l’altro del “Giornale Enciclopedico. 

Anche a Napoli, nella seconda metà del secolo, le cinque Logge presenti vedevano al loro interno presenze femminili, tra cui, sembrerebbe che l’arciduchessa Maria Carolina d’Asburgo – Lorena, moglie di Ferdinando IV, ne fosse, se non personalmente iniziata, quantomeno protettrice e pigmalione.

In Lombardia i Fr∴ Biffi e Nannini, diffondevano il “nuovo umanesimo”, come amava definirlo Munter, che professava, tra l’altro, la parità dei sessi.

Nel 1789 Gullemine de Saint – Victor scrisse gli appositi rituali utilizzati per lungo tempo. 

Il periodo prerivoluzionario oscurò in Francia l’evoluzione massonica femminile che riprese dopo Il Direttorio riuscendo ad espandersi durante l’Impero napoleonico.

A partire dalla stessa Imperatrice Giuseppina, molte furono le Dame di rango che presero parte attiva alle Officine di Adozione.  Tra queste Logge, forse la più degna di nota fu quella delle “Dame Scozzesi del Monte Tabor”.  

Nel 1936, le Logge di Adozione, rifiutando la piena autonomia concessa dalla Gran Loggia di Francia, al suo interno, decidendo di riunirsi nel primo Congresso autonomo, durante il quale decisero di creare solo un “Segretario”.

Nel 1830, con la fine dell’epoca napoleonica, il fervore si spense arrivando ad esaurirsi nel 1830.

Giungiamo al 1880, quando Blatin riscrisse i rituali per la Massoneria femminile, ma la contrapposizione alla massoneria prendeva di mira le sorelle e Taxil coi suoi continui riferimenti a atti di satanismo orgiastico riuscì a colpire nel segno il perbenismo ottocentesco.

Indiscutibilmente l’iniziazione che getta le basi per una reale svolta dell’ingresso femminile nella massoneria si ha intorno al 1882, quando in Francia, viene iniziata Marie Deraisme, nella Loggia “I liberi Pensatori di Pecq” della Gran Loggia Simbolica Scozzese, visto il rifiuto avuto per anni dal Grande Oriente. Il gesto non piacque tantè che i Fr∴ della Loggia furono espulsi dall’Obbedienza.  Gli appartenenti alla stessa rimasero in numero esiguo, ma grazie alla tenacia di Marie, dopo vari processi, il 4 Aprile del 1893, lei con15 donne e Georges Martin, dirigente della Gran Loggia Simbolica Scozzese, fondarono la Gran Logia Simbolica Scozzese Mista di Francia: “Il Diritto Umano”, in cui la Deraisme fu eletta Gran Maestra dell’Ordine. 

Ben pensare, ben dire, ben fare.  Essere tollerante gli uni con gli altri – ricordare la verità” questa le regola applicata, ricavata dai dettami delle “Grandi Costituzioni Federiciane” del 1786.  Le successe, alla morte, Marie, moglie di Georges Martin che nel 1896, grazie alla diffusione di Loggenelle provincie avvenuta anche con l’appoggio del movimento femminista, ebbe il piacere di vedere gli sforzi premiati con il riconoscimento ufficiale dell’Obbedienza a cui seguì, tre anni dopo la costituzione del Supremo Consiglio presieduto da Décembre – Allonier che divenne il Sovrano Gran Commendatore, Marie Martin Luogotenente Sovrano Gran Commendatore e Georges Martin Oratore.

A partire da questa data le Logge con presenza femminile, incominciarono ad aumentare in ogni dove, sino agli Stati Uniti all’India, in Africa Francese ed Australia, grazie soprattutto alla grandecapacità di Annie Besant e dei suoi collaboratori Geroges e Francesca Arundale.  Molte di questeLogge furono riconosciute dal Droit Humaine, prima Comunione massonica al mondo ad ammettere nelle sue fila, con pari dignità, anche le donne.  

In particolare, in Gran Bretagna, si ebbero gli inizi della Co-Massonry inglese con l’adozione della menzione del G∴A∴D∴U∴, ed il giuramento sulla Bibbia.  

Da questo Ordine, gemmò nel 1908 la “Honorable Fraternity of ancient Masonry, ad opera di unPastore anglicano.  Cinquant’anni dopo Mrs Halsey, l’allora Gran Maestra, rese noto che l’Obbedienza denominata “The Order of Women Fremasons” aveva deliberato di non ammettere più gli uomini ai propri lavori, neppure come ospiti.  

Al suo interno nacquero altri due corpi paramassonici, “L’Order of Women “ ed il ”The Order of Ancient Free and Accepted Massonery for Men and Women”.   Il secondo fu fondato da Miss Gasse che all’interno della Massoneria Inglese ebbe una grande influenza.

Il 19 Agosto1940, con la dominazione tedesca e il regime di Pétain, tutte le Obbedienze furono ufficialmente sciolte, con i risvolti di persecuzione ben noti.

Dal 1945 i lavori ripresero forza e vigore e le Logge femminili riconosciute da Grande Oriente fondarono l’Unione Massonica Femminile di Francia con Gran Maestra la Sorella Gentilly che, nel 1952 prese il nome di “Gran Loggia Femminile di Francia”, sostituendo il rito di adozione con quello Scozzese Antico ed Accettato.  Nel 1970 si doterà di un Supremo Consiglio. 

Da una frangia non concorde a questa decisione nacque, nel 1959 la Loggia “Cosmos”.

Nel Febbraio del 1973 tre Logge abbandonarono il “Diritto Umano” fondando la “Gran Loggia Mista Universale”. 

Nella nostra Penisola, il problema della Mixitè iniziò a farsi sentire maggiormente dal 1860 anche per l’interessamento di uomini di spicco quali il Fr∴ Frapolli e le numerose Mopse, appartenenti all’alta borghesia.

Nel 1864 il Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Massoneria palermitana, Giuseppe Garibaldi, fondò delle Logge femminili, iniziando al contempo la figlia Teresita e Luigia Candia,moglie del Fr∴ Paolo De Michelis 33°.  Seguì, tre anni più tardi l’elevazione della Sr∴ Susanna Elena Curruthres a Maestro Libero Muratore

La seconda metà dell’800 risulterà un momento di grandi lotte per il riconoscimento femminile in tutti i campi.

La Massoneria veniva vista come un buon alleato per lo “sdoganamento” della donna, tanto che la femminista Annamaria Mazzoni, si rivolse al Gran Segretario del grande oriente d’Italia, Luigi Castellazzo, per un appoggio dell’Istituzione contro la vigente legge sulla prostituzione, il quale rispondeva: “… la Massoneria combatte e combatterà per rialzare la donna e renderla in tutto degna di quella santa  uguaglianza, che forma uno dei principi della nostra mondiale istituzione”.

L’apertura era grande ma le pressioni furono tante ed immediate il Gran Maestro Adriano Lemmi, che era riuscito a riunificare tutte le Obbedienze massoniche italiane, fu sovrastato dalla figura simbolo di Diana Vaughan, il suo successore, Ernesto Nathan, finì per appellarsi all’Articolo 1 delle Costituzione: la Massoneria appartiene agli ordini cavallereschi ed ha come fine il perfezionamento degli uomini.

Dal 1915 anche in Italia prenderà piede ad opera di M. Spasiano e E.Donvito il Diritto Umano, perla verità senza un gran numero di adesioni. Ad oggi le Officine sparse su tutto il territorio nazionale sono una ventina. 

Nel 1945 il gruppo femminile detto della Reggenza operò per la nascita di una Gran Loggia Femminile, che ebbe brevissima durata.

Nel 1952 Zuccarello, uscito dalla Serenissima Gran Loggia d’Italia, fondò con dei Fr∴ siciliani un gruppo che con atto del Supremo Consiglio decideva di accogliere la donna in completa uguaglianza con l’uomo all’interno del Tempio massonico. Rientrato in seno alla Serenissima con i suoi Fr∴ Zuccarello promosse la presenza femminile e, mentre nel 1956 il Gran Maestro Ceccherini lavorava affinché il progetto divenisse operativo, nasceva la Loggia Femminile “Teresa Confalonieri”.  

Da li, all’entrata a pieno titolo in officine ordinarie il passo fu breve.  Nella Serenissima Gran Loggia, le donne acquisirono il diritto di entrare agli altri gradi sia dell’Ordine quanto del Rito.

Nel 1965 la frangia della Serenissima staccatasi prende definitivamente il nome di Gran Loggia d’Italia degli ALAM Guidata dal Sovrano, Gran Commendatore, Gran Maestro, Giovanni Ghinazzi che insieme al suo successore, Renzo Canova daranno sempre di più alle Sr ∴il ruolo a loro spettante. 

Il 14 Dicembre 1975 verrà fondata la “Gran Loggia Femminile d’Italia”.

Tante sono le Obbedienze Femminili di tutto il Mondo che fanno parte del CLIPSAS, Centro di Raccordo e Informazione delle Potenze Massoniche Firmatarie dell’Appello di Strasburgo del 1961,che auspica un totale riconoscimento internazionale della Massoneria mista e femminile ed in “Catena”, associazione fondata in Austria nel 1968 a difesa dei diritti iniziatici della donna.

“oggi … anche le donne prendono parte a quest’arte sacra e possono adempiere al loro compito in questa grande fraternità e nella tradizione dei Costruttori dei templi.