L’asta del Maestro delle Cerimonie è un simbolo presente in tutte le logge, ma che non viene quasi mai citato, tanto il suo uso è misconosciuto, restando in alcun modo o poco codificato. Simbolo materiale del potere e dell’autorità, in tutti i Riti, l’asta viene consegnata al Maestro di Cerimonie come simbolo assoluto del suo Ufficio.

Seguendo una tradizione esoterica, si possono proporre varie letture simboliche, a cominciare dalla sua costituzione: per alcuni l’asta dovrebbe essere realizzata in legno di acacia, per altri in legno d’ebano; dovrebbe essere sormontata da una sfera in avorio, con la punta inferiore in metallo, in modo tale da rappresentare gli elementi vegetale, animale e minerale. Per alcuni rappresenterebbe il bastone di Aronne, il re dei sacerdoti, mediatore tra cielo e terra, o di Mosè , re politico, che secondo il racconto biblico colpì la roccia affinché l’acqua sgorgasse in mezzo al deserto. Ovvero, un’altra rappresentazione esoterica dell’asta è l’asse del mondo. Per altri ancora, è il caduceo di Mercurio, che circola tra i Ufficiali servendo così da collegamento tra le diverse sfere planetarie. Se ci si affida all’esoterismo, le letture sono infinite perché ciascuna trae ispirazione da una tradizione sapienziale.
Per le sue dimensioni, non c’è una regola fissa, ma tutto dipende dall’interpretazione che si vuole dare: per alcuni misura circa 1,70 mt e sormontata da una sfera bianca, per altri metri misura 1.61 m, il rapporto aureo (numero d’oro). Attualmente è diffuso l’uso dell’asta come ipotizzato da un noto esoterista del passato, che la determinò in 1,44 metri, a forma di parallelepipedo.
Secondo la tradizione storica inglese, l’asta può variare una lunghezza da 1,50 a 1,80 metri, e pare che il loro uso risalga almeno al 1724, quando sarebbero state portate in processione in una gran loggia. Per alcuni, tale lunghezza deriverebbe dagli “asherah”, che erano aste di legno in uso degli dagli antichi assistenti dei sommi sacerdoti egizi.
Secondo una tradizione tedesca, narrata da Eduard Emil Eckert nel suo libro “La Massoneria nel suo vero significato, o la sua organizzazione, il suo scopo e la sua storia”, pubblicato nel 1854, gli esperti “portano per marchio distintivo del loro ufficio un’asta d’ebano con pomo d’avorio” e “i maestri di cerimonia hanno un’asta di colore azzurro e oro”.

Secondo una tradizione francese narrata da F.T.B. Clavel, nel suo classico libro “Storia pittoresca della Massoneria“, pubblicato nel 1843, il maestro di cerimonie un’asta e i diaconi un “lungo bastone bianco.”
Il fusto dell’asta, quindi, può essere sia di colore nero che di colore naturale del legno. In alcune logge si riscontra l’uso di verniciarla in azzurro o blu poiché lavorano nei gradi azzurri dell’Ordine, oppure in rosso se lavorano in una loggia di Rito Scozzese Antico e Accettato.
Il puntale dell’asta del Maestro delle Cerimonie può assumere forme e significati più svariati: dal geometrico (sfera, cubo, triangolo, piramide) all’esoterico (asta tra due spade incrociate, caduceo, squadra e compasso incrociati, uroboro) ed essere realizzato in diversi materiali (peltro, rame, ottone, bronzo, argento).
Come modalità d’uso, c’è da precisare che l’asta non si impugna come un semplice bastone ma con la solennità che suggerisce la funzione. Innanzitutto, va tenuta con la mano destra, il braccio vicino al corpo con l’avambraccio a un angolo di 90 gradi e parallelo al pavimento, e dovrebbe essere tenuta a circa 6-9 pollici dal suolo (12-22 cm)e in posizione verticale.
Quando è richiesto un saluto o un segno di riverenza, è sufficiente che il Maestro delle cerimonie esegua un inchino di corte impugnando l’asta. Il suo passo va cadenzato con colpi della parte terminale dell’asta sul terreno. Per stare all’ordine, il Maestro di Cerimonia punta il terminale dell’asta contro il suo piede destro e tende il braccio destro nel prolungamento della linea delle spalle. Nella marcia nel tempio del rito scozzese è d’uso presso alcune logge marcare gli angoli, attuando la cosiddetta “squadratura del tempio”; nel Rito Francese, invece, gli angoli sono arrotondati, e pertanto il Maestro delle Cerimonie non ha da marcare nessun angolo.
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