Il grembiule del maestro massone e i suoi colori

Prendiamo in considerazione uno dei distintivi fondamentali della Massoneria, il grembiule.

Un oggetto che fonda le sue origini nel Medioevo, prendendolo in prestito ai liberi muratori che costruivano le cattedrali, e cercando di spiegare come quando e perché tale strumento simbolico esiste in quella fattezza, esulando dalla presente trattazione qualsiasi interpretazione soggettiva di tipo esoterico, che non compete in questa sede. 

  Da rari reperti si evince che erano fatti di pelle di pecora, che partiva dal torace fino alle caviglie, sostenuto da un girocollo e legato dietro la schiena da una cinghia. Nel Settecento, con le logge dei liberi muratori, composte non più dai muratori operativi ma da gentiluomini borghesi e dall’aristocrazia di corte, il grembiule, non più come strumento operativo adatto alla protezione del corpo ma come emblema o simbolo di una categoria di pensatori, cambia aspetto, sono più leggeri e meno voluminosi. Lo notiamo già nella stampa del frontespizio delle Costituzioni del reverendo Anderson, realizzata da John Pine, dove la lunghezza del grembiule è già ridotta, anche se persiste ancora la pettorina, che sarà raffigurata ancora nel 1754 ma solo per il Maestro Venerabile e il Primo Sorvegliante. La pettorina veniva abbottonata al cappotto o al gilet. Ma già nel 1785 compaiono grembiuli senza pettorina al torace ma solo col risvolto triangolare: i grembiuli adottati sino ad oggi.

  Dal 1731, il grembiule aveva già una forma più pratica. La pelle è sostituita da tessuti più leggeri, seta, raso, velluto, tela e camoscio. La pettorina, che non arrivava più al petto, e non era più indispensabile, era ridotta a bavetta e aveva forma triangolare o arrotondata. In alcune zone era ridotto ad un triangolo con la bavetta, come evidenziano certe stampe d’epoca, una tradizione praticata ancora oggi in Inghilterra dalla Commenda dei Cavalieri Templari (Knigt Templar Commandery).

   I grembiuli erano tutti di colore bianco, i gradi erano solo due, apprendista e operaio; il maestro era l’operaio più anziano perché più completo nella formazione dell’arte muratoria. La loro differenza era solo la bavetta: alzata per il primo grado, abbassata per il secondo. Quando nel 1724 fu istituito il grado di maestro sorse l’esigenza di distinguere il suo grembiule da quello dell’operaio. Pertanto, la soluzione scelta fu di colorarne i bordi. Con quale colore? In quel periodo la nobiltà reale cominciò ad affollare le logge massoniche fondate dai borghesi, e al censo aristocratico era molto caro il più antico ordine nobiliare inglese, il prestigioso Ordine della Giarrettiera, fondato dal re Edoardo III nel 1348. La parte inferiore del grembiule era talvolta quadrata, ma, più in generale, gli angoli erano arrotondati e le cinghie di cuoio sostituite da nastri o corde.

   In Inghilterra, il colore dei grembiuli solleticò creatività e vanità per la voglia di distinguersi. Pertanto, la pelle bianca del grembiule venne dipinta con vari simboli o scene, e i bordi avevano i colori più disparati. Tutto questo durò sino al 1813, quando avvenuta la fusione tra le due gran logge degli Ancients e dei Moderns, si costituì la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, che con una commissione di studio regolamentò la disciplina dei paramenti massonici, fissandone i criteri, con esclusioni di ogni variazione. Quindi, dopo averne precisate le dimensioni, nel 1840 decise la regola per i colori, che vale tutt’oggi: blu scuro per gli alti ufficiali di gran loggia, azzurro cielo per i maestri. Nessun altro colore era ammesso. 

  In Scozia, regno da sempre antagonista con l’Inghilterra, i liberi muratori adottarono il colore verde per distinguersi dagli inglesi pure nelle insegne, facendo riferimento anch’essi al colore  di un ordine cavalleresco, l’Ordine del Cardo, fondato dal re di Scozia Giacomo II nel 1687.

  In Francia, la massoneria fu introdotta nel 1725 con i criteri e i costumi inglesi. Quindi, il grembiule di maestro era bordato di blu, consacrato nel 1778 dal codice massonico delle logge unite e rettificate di Francia pubblicato a Lione. La codificazione del Rito Francese, nel 1785, si limitò a precisare che il grembiule del  maestro deve essere bianco bordato di blu con la bavetta abbassata.

  Ma all’inizio dell’Ottocento la situazione si modificò. Nel 1804 nacque un nuovo fenomeno massonico, il Supremo Consiglio di Rito Scozzese Antico e Accettato, portato dall’America dal conte Auguste de Grasse-Tilly, il quale marcò la sua specificità anche per il cromatismo, scegliendo il colore rosso. Infatti, un decreto del Supremo Consiglio del 1808 riportava la descrizione del grembiule del terzo grado, che deve essere di pelle bianca, bordato in seta color fuoco e cinto con corde dello stesso colore. Un triangolo triplo coronato è dipinto o ricamato al centro. Il colore rosso non derivava da un antico ordine cavalleresco, bensì da un ordine premiale istituito da Napoleone Bonaparte nel 1802 per riunire e nobilitare i suoi generali più valorosi, l’Ordine della Legione d’Onore. E poiché Napoleone aveva puntato sull’istituzione massonica quale strumento per la sua strategia politica, il colore rosso fu quello adottato dall’Impero e dal Rito Scozzese, che divenne, al posto del più antico Rito Francese, la massoneria maggioritaria.

  Per completezza di informazione, nell’ultimo decennio si è assistito un po’ dappertutto ad una proliferazione di obbedienze egizie, i Sovrani Santuari di Misraim o di Memphis o di Mistraim e Memphis. In Italia, l’Ordine Massonico Tradizionale Italiano ha adottato il cromatismo viola per il grembiule da maestro, considerando tale colore quale risultante della commistione tra il blu e il rosso, riportandosi per questo alle più antiche tradizioni settecentesche. Invece, le altre comunioni italiane ed estere adottano il cromatismo azzurro dell’ordine nei bordi del grembiule , incorniciato internamente da una sottile striscia viola.

  Attualmente, si constata un florilegio di colori per i grembiuli massonici, relativi ad una moltitudine di Riti, che pare siano 150 in tutto il mondo, ma per la massoneria dell’ordine, il colore della tradizione resta sempre e solo l’azzurro. Il grembiule rosso è adottato da quelle massonerie fondate non su un ordine ma sull’obbedienza scozzese, che coerentemente partono dal primo sino al 33° grado senza soluzione di continuità. Perciò appare anomala, in quanto allontana dalla regolarità, l’adozione del grembiule rosso in una massoneria dell’ordine, per la sua contraddizione con la tradizione.