Diventare Massoni 

Qualche considerazione per chi vorrebbe vivere un’esperienza di Loggia

Far parte di una Loggia massonica non ha lo stesso valore come far parte di un club o un’associazione qualsiasi, è un’esperienza che richiede un maggiore impegno, non di denaro ma di dedizione: la partecipazione alle riunioni, in linguaggio muratorio dette “tornate”, convocate generalmente due volte al mese; e lo studio e la relazione, detta “tavola di tracciamento”, su argomenti del programma, che vengono assegnati a ciascuno. Oltre, ovviamente, al concorso nelle spese di gestione.

   Fino all’avvento di internet il contatto con un’obbedienza massonica era mediato da un membro, di cui si aveva conoscenza, che provvedeva a procurare la modulistica necessaria e a inoltrare la domanda dell’interessato in loggia. Con internet, a questa prassi si è affiancata l’altra, a mezzo della domanda diretta alla struttura massonica tramite il web. Poi segue, comunque l’istruttoria, detta “tegolatura”, prima della decisione. A quest’ultima concorrono tutti i membri della loggia. Riguardo il risultato della votazione, alcune obbedienze richiedono l’unanimità dei consensi per l’ammissione, altre la maggioranza.

   Quindi, la prima domanda da porsi è: perché vorrei far parte di una Loggia massonica?

   Oggi, nel panorama massonico italiano ci sono risposte per tutti i gusti: basta scegliere il proprio: affari, sistemazione, compagnia, convivialità, spiritualità, laicità, ecc. Solitamente, una comunione o obbedienza si dedica ad una costruzione, che può essere una costruzione di sé, attraverso un lento processo di de-strutturazione e ri-strutturazione che, anche se ne è inconsapevole, in tempi odierni si chiama psicoanalisi. Altre obbedienze si chiudono in un misticismo contemplativo per fare esperienza del divino, con cesura verso la realtà esterna. Altre ancora, si preoccupano della costruzione del sé individuale e collettivo, la società. 

    L’Ordine Massonico Tradizionale Italiano si propone di formare, attraverso l’esperienza delle sue logge, la costruzione di un modello di uomo e di donna che maturi una capacità di ascolto, che sia aperto al dialogo e al confronto, che sviluppi il senso di tolleranza e del rispettoso delle diversità, che controlli il proprio narcisismo, che combatta pregiudizio proprio e altrui e tutte le discriminazioni di razza, di cultura di genere, di fede, di pensiero, che sia disposto a istaurare un rapporto di fratellanza non solo a parole, che viva la laicità anche se credente, che diventi un apostolo della democrazia e della giustizia, ed esperto nel metodo iniziatico e capace di applicarlo.

   Data la risposta sulle motivazioni della propria volontà, la seconda domanda da porsi è: come faccio a distinguere le caratteristiche da un’obbedienza all’altra?

Stavolta è più semplice, si consulta quella che è la carta d’identità di un’obbedienza o comunione massonica, la sua Costituzione, dove vengono enunciati i suoi fini, la sua organizzazione, i suoi metodi, che sono gli aspetti essenziali. Si tenga presente che ci sono Costituzioni che accentrano il potere a uno o due soggetti, altre che lo distribuiscono tra vari organi collegiali ed elettivi. 

Chi è interessato si dirige là dove trova sintonia nei valori, nei fini, e nei metodi espressi. 

   Poiché ogni organizzazione massonica è dotata di Costituzioni, la mancata pubblicazione sul sito web o, peggio, il rifiuto alla richiesta di consultazione, danno spazio a considerazioni non positive sulla qualità di un’organizzazione massonica. Già questa è una prima importante selezione, che si può fare via web. Se ne può aggiungere una seconda: verificare la reputazione pubblica, generalmente goduta da una determinata comunione massonica, attraverso i suoi gran maestri. Se riscontriamo, a tal riguardo, indagini giudiziarie o rivolte interne, anche questo forma materia di riflessione. 

   Altra considerazione da tenere presente riguarda l’approccio mentale verso questa realtà.Non si tratta di un corso tecnico, dove, dietro pagamento, si apprendono una serie di nozioni, un travaso di saperi da una direzione all’altra; si tratta di un esperienza relazionale, dove si dà e si prende. C’è una loggia che alla fine della cerimonia d’iniziazione è adusa a donare al nuovo aderente una scatola chiusa, quello la apre e la trova vuota, con una scritta sul fondo: “troverai quel che metti”.

Che sia la bussola per ciascuno.

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